Allievi regionali Pucetta Calcio, parola a mister Liberati: “Stiamo facendo bene. Il nostro lavoro parte da lontano, il merito è della società”
Domenica 28 novembre ,il Pucetta Calcio nella categoria Allievi Regionali, ha vinto contro L’Aquila Soccer School per 3 a 0, grazie alle reti di Costantini, Pensa e Giordani. In classifica i ragazzi di mister Pierluigi Liberati primi con 20 punti a + 2 sull’Avezzano Calcio e Academy L’Aquila Calcio, con quest’ultima però con una partita in più. La squadra capitanata da Francesco D’Agostini detiene il terzo attacco del campionato, con 27 reti all’attivo, e la miglior difesa con soli 7 gol subiti. Il tecnico è Pierluigi Liberati, esperto e noto ad Avezzano, e non solo, per il suo saper lavorare con i giovani. L’abbiamo raggiunto per poter apprendere da dove nasce la suo modo di lavorare.
Mister, i numi parlano chiaro e la sua squadra sta dominando il campionato Allievi regionale. Come giudica il capitale umano che ha a disposizione? “Questo gruppo viene da un anno in cui, purtroppo per via del Covid19, ci siamo dovuti fermare per quanto riguarda i campionati, ma abbiamo continuato ad allenarci con enormi sacrifici, come ad esempio il non poter utilizzare gli spogliatoi e docce. Ad inizio 2021 ci siamo ritrovati per allenarci ed i ragazzi venivano con il cambio i giubbotti, consapevoli poi di farsi la doccia a casa. Dunque il nostro lavoro parte da lontano. Ad onor del vero però ho un gruppo di ragazzi fantastici. Sono bravi e che seguono le indicazioni. Hanno voglia di giocare e di imparare.“
A conferma di quanto dice, basterebbe citare il capitano D’Agositni e Fornarola che hanno esordito addirittura in Prima Squadra. “Certamente! Resta il fatto che secondo me i ragazzi a mio avviso devono terminare il loro percorso. Tuttavia consentire loro di assaggiare categorie superiori gradatamente, è una cosa buona. E poi chi se lo merita è giusto che sia così.”
Tra i suoi ragazzi ci sono elementi che non sono ancora sbocciati, ma che hanno grandi margini di miglioramento? “Sì, ci sono ragazzi che ne hanno molto ampi. Sono ragazzi del 2006 che ancora non sono pronti fisicamente così come alcuni 2005. Migliorando l’aspetto atletico, siccome hanno grosse qualità tecniche, potrebbero dare grandi risultati.”
I risultati che si stanno riscontrando è la prova che la società sta cercando di perseguire un ambiente a lungo termine. A lei, mister, cosa è stato chiesto dalla società? “A me è stato chiesto di continuare il lavoro intrapreso lo scorso anno prima dello stop avvenuto dopo solo una gara. Ed infatti come ho detto prima, siamo stati bravi a ripartire presto, e l’abbiamo fatto senza avere obiettivi nel campionato e posso assicurare che era tutt’altro che semplice. Però la cosa positiva è che quel lavoro oggi ce lo siamo ritrovato fatto. E grande merito va al mio gruppo di lavoro e ai ragazzi, i quali sono riusciti a lavorare senza avere gli obiettivi settimanali delle gare del campionato. La società sta lavorando bene sotto tutti i punti di vista e per tutte le squadre messe in campo. Oggi il Pucetta Calcio è una delle realtà più solide dell’intera provincia.”
Quant’è difficile per lei o per un allenatore delle giovanili avere a che fare con i genitori dei ragazzi? “Questo è un aspetto sempre difficile. Se il genitore è stato nel mondo del calcio e dunque conosce le dinamiche, capisce certe situazioni. Altrimenti c’è sempre qualcuno che viene a polemizzare chiedendo quali sono le ragioni che portano i loro figli a non giocare. In questi casi io rispondo sempre che i ragazzi lo sanno perché giocano poco. Ci arrivano da soli perché sono i migliori giudici di loro stessi. Per cui bisogna lasciar giudicare i ragazzi ed è difficile trovare un ragazzo che non sia obiettivo sul suo rendimento e sullo stato attuale calcistico e sanno che ci sono delle gerarchie.”
E come si fa a stimolare un giocatore meno forte che inevitabilmente gioca di meno? “Nell’allenamento, con un complimento, facendo notare il progresso fatto, ricordandogli che prima quella determinata cosa la faceva in un modo, ed oggi non più. Noi per fortuna abbiamo la seconda squadra nel campionato provinciale che serve proprio a dare spazio ai ragazzi che nel campionato regionale non ne trovano. Questo aspetto è utilissimo perché in questo modo i ragazzi che sono un po’ più indietro riescono, grazie ai Provinciali, a mettersi in gioco in un campionato che sicuramente li può aiutare a colmare il gap con i Regionali.”
Tra i giocatori impiegati nel campionato Allievi provinciali, ha notato qualche sorpresa? “Detto che li conosco quasi tutti, ma ci sono nei provinciali giocatori magari non pronti fisicamente, ma tecnicamente sì.”
I ragazzi sono costanti nell’allenamento? “Sì, lo sono. Va tenuto conto che noi siamo una trentina di tesserati e a fare allenamento siamo sempre oltre i 25.”
Cosa dicono i tuoi ragazzi sull’iniziativa School e Sport, relativa alle borse di studio agli studenti/atleti più meritevoli? “Iniziativa gradita. Il giorno che è stato presentato c’erano molti dei miei ragazzi. Ti dico una cosa per farti capire: c’è un ragazzo che io ho accompagnato alla stazione di Avezzano e torna a casa a Pescasseroli arriva alle 9 meno un quarto dalle 7 e un quarto. Lui fa il liceo classico e va pure molto bene. Ci sono dei ragazzi spettacolari. Lui, pur di giocare a calcio, fa questi sacririci e studia e va bene a scuola.”